NEWS
La Vacamora alla campagna del nord, intervista di A. Berti a G. Dal Santo
Vacamora 2015


La Vacamora è una delle decane del GIDE, considerata una classica intoccabile; ormai tutti sapevano che la prima settimana di settembre sarebbe andata in scena questa perla tra le cicloturistiche, incastonata tra l’altro in quel meraviglioso teatro che è l’Altopiano di Asiago.
Per il 2015 gli organizzatori però hanno deciso di spostare il tutto; anzi più che di uno spostamento si tratta di una rivoluzione vera e propria.
Eh si, quest’anno la Vacamora emigrerà al nord Europa e proprio in prossimità delle classiche dei professionisti: la campagna del nord.
Proviamo a capire meglio i motivi di questa decisione tanto rivoluzionaria e a farci raccontare cosa ci aspetterà in quel fine settimana del 18/19 aprile proprio da Gaetano Dal Santo, l’ideatore de “La Vacamora nei percorsi del Fiandre e della Paris-Roubaix”.

Gaetano, come mai l’idea di lasciare l’Altopiano di Asiago dopo tanto tempo?
L'ambiente naturale della Vacamora è sempre stato il Vicentino: tre edizioni sulle strade bianche in pianura costeggiando le montagne della Grande Guerra, poì l'agognato salto verso l'Altipiano più bello d'Italia, quello di Asiago, un territorio da favola sui 1000 metri di altitudine, capitale dell'omonimo formaggio celebre in tutto il mondo. E la Vacamora ci è arrivata per altre tre edizioni. A dire il vero con una insospettata fatica dal punto di vista organizzativo e una risposta degli amministrativi certamente al di sotto delle aspettative. Indubbiamente con l'aiuto benevolo delle Pro-loco ma, per dirla tutta, con nemmeno una mezza pezza di formaggio per i ristori. Francamente ci aspettavamo di più soprattutto per la fama che ha l'altopiano, per il richiamo che esercita, per le bellezze naturali.
Ecco che allora è germogliata l'idea di lasciare l'altopiano, almeno per un anno. E quando vive la passione, nessun intralcio può fermare chi difende il nome della "Vacamora", il cui nome è patrimonio comune e integro della storia degli Italiani. Quei trenini a vapore che fischiavano nelle pianure e si arrampicavano sui monti fanno parte di una storia che è di tutte le regioini.
Ecco perché si continuano a difendere i colori della VACAMORA, anche sulle strade delle Fiandre e sul pavè verso Roubaix. Sempre tempi eroici per ciclisti eroici. La storia deve insegnare.

Come mai questo tipo di scelta?
Non esiste ciclista italiano o estero che non si sia rappresentato come si corrono in primavera le classiche del nord. Si può indovinare la giornata divina come quella con cielo plumbeo, pioggerellina, vento laterale che poi diventa amico o contrario. Il Nord è tutto questo. Lo so perché ho accompagnato mio padre verso le miniere belghe quando sapevo appena camminare e sono rimasto in Belgio oltre trent'anni: è un mondo talmente diverso dal nostro!
La gente può sembrare fredda, taciturna, ma, attenzione, se si scalda arrivano birre da tutte le parti e si fa tardi, troppo tardi e le mogli vengono a prendere i mariti con le auto. C'è semplicità nelle cose: intanto si parte con ogni tipo di tempo e si va all'attacco dei "muri" con rapportoni che noi non sappiamo spingere. Se hanno bevuto troppo la vigilia, è vero che si piantano a 20 metri dalla cima e giù litanie colorite (non bestemmie) che si intuiscono in tutte le lingue.

Un mix di divertimento e di cultura ciclistica insomma, ma tecnicamente a cosa si andrà incontro?
La prima Vacamora internazionale nasce proprio dalla voglia di conoscere l'atmosfera e l'anima segreta del Grande Ciclismo combinando in un solo week-end che lascia la traccia della memoria due regine indiscusse, ossia il Giro delle Fiandre e la Paris-Roubaix: la prima con i suoi "muri", strappi brevi ma insidiosi, e la seconda con il suo pavè, ora protetto ancora meglio degli animali in via d'estinzione. Io penso proprio che ciascun partecipante si guarderà la diretta TV del giorno di Pasqua per il Fiandre e una settimana più tardi verso Roubaix perchè ancora una settimana più tardi toccherà a noi  pedalare su quelle strade mitiche. Potremo riconoscere i luoghi visti in TV: ve lo dico, adrenalina pura ogni volta che ne parleremo.

I partecipanti saranno i nostri italiani?
Grazie all’effetto della globalizzazione del ciclismo, alla quale non possiamo restare estranei, i primi due iscritti sono un Inglese e uno Spagnolo. Chi l'avrebbe mai detto?
C'è fermento: ci sono telefonate ed email tutti i giorni perché ciascuno si organizza in proprio o con il pullman con portabici che è messo a disposizione per chi non si organizza da solo: con 450 euro sono previsti tre pernottamenti e tre cene, oltre al viaggio. Senza dimenticare la trasferta della domenica mattina: il bus ci porterà da Kortrijk a Raismes nella periferia di Valenciennes. Scenderemo le bici e con grande attenzione affronteremo quasi subito il rettilineo di 2400 metri della nota Foresta di Arenberg. Silenzio e occhio dove si mettono le ruote.
Ma dopo 110 km arriverà la sospirata ciliegina: entreremo tutti insieme nel velodromo di Roubaix. Sarà la ricompensa più appagante per un week-end denso di chilometri e ricordi.

Oltre al ciclismo allora ci sarà pure uno spazio turistico?
La parte turistica, per chi lo vorrà, potrà contemplare una visita ad Ieper, a circa 30 chilom da Kortrijk, antica capitale tessile. E' a Ieper che proprio 100 anni fa durante la Grande Guerra i Tedeschi sperimentarono i velenosi gas contro gli Inglesi. Il gas si è chiamato "iprite" proprio a ricordo della città di Ieper. E alle ore 20, da sempre da quelle giornate, viene intonata una preghiera con la tromba. Potrebbe essere il "Silenzio" dei nostri Alpini.
E chi può, con mezzi propri, può prolungare anche il lunedì; si pensa ad una emozionante visita guidata a circa 130 km da Kortrijk, dove a Marcinelle, nel memoriale-museo, ci verrà spiegato come avvenne quella catastrofe nel 1956 quando morirono 262 minatori, di cui 136 Italiani. Per dirla tutta saremo già "in ricognizione" sulle strade della Vallonia, non lontano da dove si corre la Freccia e un po' più in avanti la Liegi. Un'idea per il 2016?

Alessio Berti

 
Anche la Vacamora in Austria... nel bel Danubio Renato e Gaetano.

Anche la VACAMORA nel libro "L'EROICA"
Un libro che parla delle migliori manifestazioni per biciclette d'epoca



Leggi tutto
Festa Vacamora 2013 a ricordo...



 

Vacamora

Non trovate sia un nome strano?
Una parola che non si trova nel vocabolario italiano.
Eppure in Vacamora è racchiuso tutto il significato e lo spessore storico di questa manifestazione.
Siamo ai piedi delle piccole dolomiti.
Forse chi abita in queste zone e con già un bel po' di anni alle spalle, Vacamora non può che ricordare momenti di festa, di divertimento.
Già. Perchè qui Vacamora è stato sinonimo di treno, di tempo libero, di vacanza.
Se tenti di tradurlo in italiano forse ne comprendi ancor più il significato.
Letteralmente "una mucca nera".
Da l' idea di qualcosa che va, lentamente e stancamente su per i pendii delle piccole dolomiti, quasi in una sorta di transumanza quotidiana, assieme ai suoi passeggeri.
Oggi Vacamora è più che un ricordo gioioso.
E' un simbolo.
E' storia per migliaia di persone.
E' qualcosa da valorizzare, da tentare di far passare indenne negli anni.
E la cicloturistica Vacamora ci sta riuscendo.
Bici d' epoca su percorsi che hanno segnato un' epoca.
In parte recuperato come strada bianca, il vecchio tragitto solcato un tempo dal trenino Vacamora sarà scenario di rievocazione e tradizione.
In bicicletta.

Luca Violetto
   
Vacamora pedala con il Giro d'Italia d'Epoca

La Vacamora 2010 è valida come nona prova del Giro d’Italia d’Epoca, circuito nato quest’anno dalla collaborazione tra gli organizzatori delle 12 pedalate d’epoca più significative sul territorio italiano che si svolgeranno tra 18 Aprile al 10 ottobre 2010....
logo Giro d'Italia d'Epoca
   
Alla stazione di Canove una locomotiva d'epoca per ricordare la mitica 'Vaca mora'

Domenica 26 aprile presso il Museo della Grande Guerra 1915-1918 a Canove, ha avuto luogo la presentazione della Locomotiva Monumentata nel Centenario dell’inaugurazione della ferrovia Rocchette-Asiago...
locomotiva scorcio
“Il mondo del treno in miniatura” a Schio.
Al via l’apertura della mostra permanente dedicata all’antico e suggestivo mezzo di locomozione su rotaia


Mille modelli di treni circolati in Italia dal dopoguerra ad oggi.
Un plastico in scala HO 45 volte più piccola del reale, che occupa una superficie di quasi 100 m2 , il cui circuito principale è a doppio binario e si estende per circa 250 metri che riproduce un circuito a doppio binario di 2501 metri...
plastico

Curiosità
vacamora in bici
trenino pistori
Girandola Vacamora Il trenino di Paolino Pistori
vacamora peluche vacamora swarovsky
Vacamora in peluche in grandezza naturale Vacamora modello Swarovsky
trenino della speranza trenino gioco
Trenino di Focacce - Piovene Rocchette Trenino-gioco lungo il percorso della Vacamora
trenino portabici Laghi
Trenino portabici a Laghi Hosteria la Vaca Mora
Annullo-Filatelico-Centenario  
Annullo Filatelico Centenario