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“Il mondo del treno in miniatura” a Schio. Al via l’apertura della mostra permanente dedicata all’antico e suggestivo mezzo di locomozione su rotaia.
plastico trenini 03Mille modelli di treni circolati in Italia dal dopoguerra ad oggi. Un plastico in scala HO 45 volte più piccola del reale, che occupa una superficie di quasi 100 metri quadri, il cui circuito principale è a doppio binario e si estende per circa 250 metri che riproduce un circuito a doppio binario di 2501 metri.
Questi i principali numeri della collezione permanente
di trenini che verrà aperta il 16 maggio nei locali de
“La Casa” in via Baratto grazie all’opera della FAV, Associazione Ferromodellisti dell’Alto Vicentino, la donazione Aligi Razzoli e la collaborazione del
Comune di Schio.

Alle ore 16.30, alla straordinaria presenza del celebre attore Marco Paolini legatissimo al mondo delle rotaie grazie al padre capotreno, si potrà ammirare la “sala Razzoli” con pezzi di modelli di treno rari, fabbricati infatti da aziende specializzate che non esistono più, e modellini suddivisi per tipo di trazione: si passa dai più antichi treni a vapore a quelli elettrici dei giorni nostri, passando per modelli a diesel.
La sala del plastico, invece, dà testimonianza del mondo ferroviario che rappresenta la storia dello sviluppo industriale moderno e oggi una valida alternativa “ecologica” e veloce alle più inquinanti automobili. Un modo di concepire il viaggio come emozione di cui il treno costituisce quasi un legame tra il mondo degli affetti e quello del lavoro.
Il plastico, costruito a partire dai primi anni ottanta, mette in scena un ambiente italiano degli anni '70, facendo coesistere ferrovie a trazione elettrica con il magico mondo del vapore.
Nelle giornate di intenso traffico passa anche più di mezz'ora prima di rivedere transitare un convoglio nel medesimo punto.
Il tracciato è dotato di linea aerea, ha una pendenza massima del 15 per mille e il dislivello maggiore superato è di 120 cm.
Il funzionamento è in corrente continua, il più usato al mondo e la circolazione dei convogli è regolata secondo il sistema del blocco automatico, come dal vero, gestito da una centralina elettronica che rileva la posizione dei treni sui binari e regola di conseguenza il funzionamento dei semafori.
Oltre al circuito principale è stata realizzata una linea secondaria a binario singolo “da punto a punto” che, come nella realtà collega le stazioni di Schio e Vicenza.
Nel plastico oltre queste due stazioni ci sono anche quelle di Cittadella e Chiusaforte; una quinta stazione, nella stanza di regia, nascosta agli occhi dei visitatori, permette la composizione dei convogli tramite un fascio di 11 binari. Le 5 stazioni sono collegate fra loro tramite linea telefonica interna per la comunicazione tra gli operatori.
Tutto il percorso è stato studiato perché sia fonte continua di sorprese, non esiste infatti un punto di vista in cui si possa cogliere tutto lo sviluppo del tracciato che bisogna seguire e scoprire.
Tra gli elementi più significativi vi segnaliamo le tratte a binario unico che “arrancano “ in salita e ci ricordano il trenino Schio-Asiago che passava proprio fuori da questo edificio, la presa d'acqua del torrente sopra la segheria, il magazzino dietro al costone, la piccola ferrovia a scartamento ridotto, la grande fornace, altri ancora vi invitiamo a scoprirli voi stessi.
Grazie alla dedizione e alla passione dei membri della Fav e del prefetto Aligi Razzoli si riporta al centro dell’attenzione il treno: mezzo di locomozione del passato ma anche primo veicolo legato alla tecnologia, alla velocità che ha permesso all'uomo di attraversare i continenti, e tornato oggi d'attualità per il suo basso impatto ambientale, il sistema su rotaia infatti è l’emblema della mobilità sostenibile.
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